di Désirée Boco  introduzione di Virginia Costantino

Qualche settimana fa Désirée mi ha scritto che voleva raccontare di un periodo delicato della sua vita: una crisi di autostima. Sono rimasta ammirata dalla sua determinazione nel voler parlare di un momento di fragilità, per ricordare a tutti, specialmente ai disprassici, che dietro la frustrazione si nasconde un’ opportunità di crescere, di fiorire. Il testo che leggerete è un flusso di coscienza che vi porterà nella mente di Désirée nel momento in cui, scrivendo una mail di presentazione ad una persona che stima molto, non si è sentita all’altezza della situazione. Se vi trovate spesso in situazioni come queste non esitate a chiedere aiuto a psicologi o persone speciali in grado di farvi riscoprire il vostro valore.  

Presi coraggio e scrissi la mail nonostante la disprassia rendesse tutto questo difficile: non avevo altra possibilità.

Presi coraggio, nonostante la paura di essere giudicata semplicemente per una mail così caratteristica.

Avvertivo come se quella lettera fosse sbagliata.

Appena la inviai, oltre ad essere molto stanca per lo sforzo eseguito, iniziai a tremare come se avessi freddo; Convinta che il mio tremore fosse indice di stanchezza, mi riposai un po’.

L’indomani le crisi di autostima continuarono: a quel punto decisi di prendere in mano la situazione con carta e penna per scrivere una lettera con l’intento di far cessare questo senso di inadeguatezza, nonostante possa sembrare agli occhi delle persone un comportamento bizzarro scrivere può aiutare a cessare le crisi.

Non fu la soluzione migliore poiché mi resi conto che proprio scrivere può essere la causa delle crisi di autostima.

Mi sentivo un errore, un mostro bianco, un mostro sbagliato,piccolo, scheletrico che necessitava solamente conforto.

Compresi che avrei dovuto svolgere una sorta di intervista con il ricevente della mail costruita per darmi la possibilità di sviluppare un discorso sulle tematiche che, con mio grande rammarico, non sono riuscita a mettere per iscritto.

Allo stesso tempo però, le crisi di autostima mi portano a provare un senso di vergogna così forte che se dovessi trovarmi la persona interessata di fronte, potrei iniziare a piangere oppure potrei piegare o addirittura girare la testa dall’ altra parte. Per questo, se possibile l’intervista andrebbe fatta con il tramite che mi fa le domande con il ricevente all’ ascolto insieme ad altre persone così da prendere questa intervista con meno emotività.

Alcune volte mi sembra che la disprassia ti faccia complicare tutto ciò che è semplice, poiché ti obbliga a svolgere le azioni con estrema precisione, seguendo la mente all’opposto del cuore.

Il mio tremore insolito non era stanchezza ma era proprio l’indicatore del livello di autostima molto basso.

Con il senno di poi, tutto questo, nato da un’esperienza dolorosa, si trasformò in qualcosa di necessario per conoscersi meglio: ecco che per magia la mia divenne un’esperienza vincente: compresi che non è una catastrofe e nemmeno un difetto avere un modo di scrivere o degli atteggiamenti caratteristici. Ecco perché non bisogna scusarsi e nemmeno farsene una colpa.

Compresi l’importanza di far sapere alle persone cosa ho provato durante una crisi di autostima e quali possono esserne le emozioni ed i comportamenti associati per non vivere la nostra diversità come uno stress, visto che a volte, la gente, potrebbe far pesare dei comportamenti così caratteristici ma allo stesso tempo così involontari…

Con il senno di poi, a volte penso a quella mail che, accompagnata da un filo di speranza, mi ha fatto capire che si potrà ripartire da zero nel modo corretto.

Con il senno di poi, a volte penso a quei tempi, a quella mail così sbagliata da volerla dimenticare.

Così, con le lacrime che iniziano a rigarmi il volto dal dispiacere e dalla frustrazione mista a quella domanda “perché?”, mi rifugio in una tecnica di rilassamento: quella di immaginarmi di aprire una cassaforte per far uscire qualcosa che mi piace moltissimo come quella canzone preferita, quella canzone tanto segreta.